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giovedì 31 gennaio 2013

PESCA, MIPAAF: ADOTTATO PROGRAMMA NAZIONALE 2013-2015

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha adottato il Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2013-2015. Il documento contiene gli interventi di competenza nazionale, strettamente integrati a quelli dell’Unione Europea, indirizzati alla tutela dell’ecosistema marino e della concorrenza e competitività delle imprese di pesca nazionali. Nell’ambito della trasformazione delle politiche europee di settore in atto, il Programma triennale assume un ruolo ancor più significativo rispetto al cambiamento atteso dalla riforma della Politica comune della pesca e dal relativo strumento finanziario, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, nel più ampio contesto della nuova Strategia Europa 2020, il cui obiettivo è quello di rilanciare la crescita sostenibile dell’economia del mare nel prossimo decennio. In quest’ottica, il Programma costituisce pertanto lo strumento di sviluppo della produzione e dell’occupazione; della promozione della cooperazione e dell’associazionismo; di nuovi modelli di gestione delle attività di pesca per un uso responsabile delle risorse naturali; di tutela del consumatore ai fini della valorizzazione dei prodotti ittici e dell’integrazione del reddito degli operatori del settore.

CONVEGNO QUADRI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA: AGRICOLTURA TRA LE PRIORITA’ DEL PROSSIMO GOVERNO. LO CONFERMA UN SONDAGGIO DEL FAI

Fonte: Confagricoltura

“Ripartire dalla terra. Puntare sull’agricoltura, riconoscendone la centralità, significa voler costruire quelle condizioni economiche, sociali, culturali per poter guardare al futuro con ottimismo, entusiasmo e positività. E’ quel che serve ai giovani e all’Italia”. Lo ha detto il presidente dei giovani di Confagricoltura, Nicola Motolese aprendo oggi, a Napoli, i lavori del XV Convegno quadri dell’Anga. “La promozione dell’agricoltura è tra le prime cinque priorità che i cittadini indicano al prossimo Governo. Il ruolo centrale del nostro settore – sottolinea Motolese - viene ulteriormente confermato anche dai risultati delle ‘Primarie della cultura’, il sondaggio on line promosso dai giovani del Fai (Fondo Ambiente Italiano)”. L’agricoltura italiana, con l’agroalimentare rappresenta il 16% del Prodotto Interno Lordo, gestisce più del 70% dell’intero territorio nazionale, dà occupazione a un milione di persone e conta circa 800.000 aziende agricole. Sono più di 500 le produzioni certificate legate al territorio tra Dop, Igp e l’Italia è leader nelle produzioni biologiche. Occorre, a parere dell’Anga, dare fiducia alle imprese agricole, creare un ambiente favorevole alla loro nascita e al loro sviluppo, che non disincentivi la permanenza degli imprenditori e dei giovani nel settore. E serve anche impegnarsi a livello nazionale ed europeo perché si investa di più in agricoltura. “La metà del territorio nazionale e della Ue è gestito dagli agricoltori – conclude Motolese -, malgrado ciò siamo costretti ad essere i primi importatori al mondo di prodotti agricoli ed alimentari, con un deficit commerciale che si colloca intorno ai 30 mld di dollari all’anno”.

AGRICOLTURA, NAC SMANTELLANO ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DEDITA A FRODI COMUNITARIE A SALERNO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Avevano organizzato una maxi truffa ai danni dello Stato e dell’Unione europea commettendo una serie di reati per ottenere carburante a prezzi agevolati per uso agricolo e percepire finanziamenti comunitari destinati a sostenere il comparto agroalimentare. Per questo 20 persone sono state raggiunte da una serie di ordinanze di misure cautelari (3 in carcere e 17 agli arresti domiciliari) al termine di un’indagine condotta dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari-Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno. Nel corso dell’indagine i militari hanno accertato l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e dell’UE, riciclaggio, accesso abusivo ai sistemi telematici, corruzione, falsità materiale e ad altri reati connessi alla illecita destinazione di carburante “agevolato” ad uso agricolo e all’illecito percepimento di finanziamenti comunitari destinati al sostegno del comparto agroalimentare. Gli uomini del Nac hanno individuato una organizzazione criminale ben strutturata in cui il ruolo dei promotori è stato assunto da un sedicente imprenditore agricolo e da due commercialisti. Questi - avvalendosi di una fitta rete di complicità (tra cui quella di un ex impiegato della Provincia di Salerno e dei titolari di un internet point e di depositi di carburanti della provincia di Salerno e di Avellino) - hanno presentato falsa documentazione alla Provincia di Salerno e proceduto a falsi inserimenti telematici sulla titolarità di terreni agricoli in affitto, in realtà inesistenti, riuscendo a costituire fittiziamente alcune aziende agricole per ottenere da un lato agevolazioni sulla tassazione dei carburanti, dall’altro illeciti finanziamenti comunitari sul Programma Sviluppo Rurale UE destinato al sostegno all’agricoltura della Regione Campania. La rete del circuito affaristico - criminale, attiva dal 2009, è arrivata a coinvolgere complessivamente 47 soggetti indagati che hanno fruito illegalmente delle agevolazioni sull’uso del carburante agricolo truffando lo Stato per un ammontare complessivo stimato in circa 5 milioni di euro, corrispondenti all’accisa sottratta. Il gasolio o la benzina utilizzati per i mezzi agricoli sono infatti soggetti ad una tassazione agevolata che consente un risparmio di oltre il 35% rispetto all’uso comune. Le indagini hanno inoltre consentito di appurare che il gruppo criminale era riuscito anche ad ottenere finanziamenti comunitari per oltre 107.000,00 euro nella misura “F” del POR Campania del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 destinato al sostegno dell’agricoltura nella Regione. L’attività di indagine del Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno si è sviluppata con analisi informatiche e documentali, pedinamenti, servizi di osservazione, intercettazioni che hanno riguardato l’intera rete di complicità del sodalizio ed hanno consentito di individuare le “basi logistiche” in due depositi di carburante, uno di Battipaglia (SA) ed un altro a Serino (AV). Il Nucleo Antifrodi Carabinieri (NAC) di Salerno, della cui collaborazione si è avvalsa la Procura della Repubblica di Salerno per questa complessa e articolata indagine, è inquadrato nel Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, il Reparto Speciale dell’Arma dei Carabinieri che opera dal 1982 alle dipendenze funzionali del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari per contrastare le frodi nel comparto agroalimentare.

IMPRESE, CONFAGRICOLTURA: CAMBIA IL VOLTO DELL’AGRICOLTURA. IN 12 anni HANNO CHIUSO 265 MILA DITTE INDIVIDUALI (-27%). IN CRESCITA LE SOCIETÀ DI CAPITALI (+69%)

Fonte: Confagricoltura

Scendono sotto la soglia di 800 mila le imprese agricole italiane registrate alle Camere di Commercio. Lo evidenzia il Centro Studi di Confagricoltura sulla base dei dati Infocamere-Movimprese. Le imprese agricole registrate ad oggi sono infatti 795 mila, in calo del 2,4% rispetto allo scorso anno. Dal 2000 sono uscite dal registro camerale 255 mila imprese circa, con una contrazione in termini percentuali del 24,3%. Interessante la dinamica delle forme del fare impresa in agricoltura che conferma la tendenza già evidenziata negli ultimi anni. Le società di capitali operanti in agricoltura hanno superato le 13 mila unità (+5,5% rispetto allo scorso anno, +68,9% nel periodo 2000/2012). E crescono, anche se solo dell’1,6% negli ultimi dodici mesi, le società di persone (+ 12,4nel 2000-2012). Il calo del numero complessivo delle imprese, di fatto – osserva il Centro Studi di Confagricoltura – è tutto attribuibile alla scomparsa delle ditte individuali che sono diminuite in valore assoluto di 21mila soggetti (poco meno di 265 mila dal 2000 ad oggi, -27,1%).

SEMPLIFICAZIONE, MIPAAF: PUBBLICATO SUL SITO L’ELENCO DEI CONTROLLI PER LE IMPRESE AGRICOLE ED AGROALIMENTARI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

In attuazione del comma 2 dell’art. 14 del D.L. 5/2012 “Semplificazioni”, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in collaborazione con il Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione e le Regioni, rende disponibile, in via sperimentale, la lista dei controlli a cui possono essere assoggettate le imprese della filiera agricola ed agroalimentare, in funzione della loro dimensione e del settore di attività. Il Mipaaf è la prima Amministrazione centrale a pubblicare la lista dei controlli di propria competenza in base alla norma richiamata in oggetto. La mappatura, la classificazione e la pubblicazione dei controlli, non hanno solamente lo scopo di fornire agli operatori informazioni e riferimenti normativi relativi ai controlli cui possono essere soggette le imprese agricole ed agroalimentari, ma costituiscono la base informativa su cui il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha avviato un lavoro mirato alla razionalizzazione, semplificazione e coordinamento dei controlli stessi, allo scopo di ridurre il carico amministrativo ed i disagi per le imprese, pur assicurando la migliore tutela degli interessi pubblici. Nella fase sperimentale sarà possibile accedere alla lista dei controlli dall’apposito banner “semplificazione controlli”, presente sulla home page del sito Mipaaf ed è prevista la possibilità di interagire ed inviare commenti e suggerimenti a  semplificazione.controlli@mpaaf.gov.it; la pubblicazione definitiva dei controlli verrà resa disponibile, oltre che sul sito Mipaaf, anche su www.impresainungiorno.gov.it. Il lavoro di catalogazione ha coinvolto tutti i Dipartimenti, gli organi del Mipaaf ed i nuclei speciali, titolari di responsabilità sui controlli nel settore agricolo ed agroalimentare, in particolare: l’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari, il Comando Carabinieri Politiche Agricole, il Corpo Forestale dello Stato, le Capitanerie di Porto, la Direzione generale per la pesca e l’acquacoltura e l’AGEA. Il lavoro è stato concordato con il Ministero per la pubblica amministrazione e semplificazione – Dipartimento per la funzione pubblica ed è stato riconosciuto pienamente coerente con quanto previsto dalle “linee guida in materia di Controlli ai sensi dell’art. 14, comma 5 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito in legge 4 aprile 2012, n. 35”, elaborate dallo stesso Dipartimento e sulle quali è stata sancita l’intesa in Conferenza unificata nella riunione del 24 gennaio 2013.

DUE DENUNCIATI DALLA POLIZIA PROVINCIALE PER USO DI TAGLIOLE PER CATTURARE FAUNA SELVATICA NEL PARCO DEL DELTA DEL PO

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

La Polizia provinciale, insieme con una guardia volontaria di Legambiente, ha denunciato alla Procura della Repubblica di Ferrara due cittadini di Mesola sorpresi ad usare tagliole per catturare fauna selvatica nel Parco del Delta del Po. Già due giorni prima gli agenti della Provincia avevano notato delle tagliole, micidiali per la fauna selvatica e molto pericolose anche per le persone, nascoste tra la vegetazione durante un normale turno di servizio. Hanno deciso perciò di proseguire il monitoraggio dell’area boscata, scoprendone complessivamente tre, una delle quali aveva già catturato una “Ballerina gialla” morta a causa del violento scatto di chiusura della tagliola. Così, decisa la giornata dell’intervento, fin dalle prime ore del mattino, gli uomini in divisa insieme con una guardia volontaria, si sono appostati e mimetizzati fra la vegetazione, usando anche teli mimetici e rami, determinati a pizzicare i responsabili. Poco dopo le sedici sono state sorprese due persone che, una volta entrate nella macchia boscata, si sono dirette immediatamente nel luogo dov’era stata posizionata ed armata una delle tre tagliole. Dei due, una volta scoperto che c’era un fagiano morto, uno ha estratto il selvatico e l’ha consegnato all’ amico che lo nascondeva sotto il giaccone, mentre riarmava la tagliola per essere pronta per altre catture. Le trappole erano state mimetizzate con foglie ed era stata posizionata una parte di pannocchia di mais con i chicchi al suo interno, mentre altri ne venivano aspersi attorno, sempre allo scopo di attirare la fauna. “Esprimo un plauso all’impegno profuso dal personale della Polizia provinciale – commenta il comandante Claudio Castagnoli – che si è attivato con tutti i mezzi e capacità per far cessare un’attività micidiale per la fauna e pericolosa anche per chi poteva farsi una passeggiata nel bosco”. I due indagati sono stati denunciati per esercizio della caccia all’interno di Parchi naturali regionali, reato punito con l’arresto fino a sei mesi e un’ammenda massima di 1.549 euro. Agli stessi è stato contestato anche l’uso di mezzi vietati (tagliole), che prevede una multa dello stesso importo massimo del precedente reato, e infine le tre tagliole sono state sequestrate e consegnate all’ufficio Corpi di Reato in Procura.

FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA PER IL FINANZIAMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLE

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara  

Ferrara primo esempio in Italia

Provincia, Ismea, Banca Popolare di Ravenna, Caricento, Carife, EmilBanca, UniCredit, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Confcooperative, Legacoop, Unione nazionale imprese di meccanizzazione e Camera di Commercio di Ferrara. È l’elenco di tutti i firmatari del protocollo d’intesa per il finanziamento delle aziende agricole ed agro meccaniche. Uno strumento innovativo, che fa di Ferrara la prima provincia in Italia a dotarsi di questo nuovo canale di credito per il mondo agricolo, hanno in sostanza detto la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, e l’assessore provinciale con delega al settore primario, Stefano Calderoni. In attesa che alcuni istituti bancari prendano le loro decisioni definitive rispetto all'operazione, già ora la rete del credito arriva ad un plafond di oltre 50 milioni. Qualcosa di più di una boccata d’ossigeno, dunque, per un settore che ha chiuso un 2012 certamente non da incorniciare, che ha sommato negativamente crisi economica, difficoltà di accesso al credito, terremoto e siccità. “Ora ci aspettiamo un 2013 – ha commentato Marcella Zappaterra – certamente difficile, ma non drammatico come l’anno appena concluso”. Il meccanismo di funzionamento del protocollo lo ha spiegato l’assessore Calderoni, che prima di passare in sequenza i punti salienti ha espresso parole di ringraziamento ad ogni sottoscrittore: banche, associazioni di categoria e istituzioni. Il tutto è partito dalla domanda su quale sarebbe stato lo strumento ideale per dare un aiuto concreto al mondo agricolo. La risposta non ha tardato a focalizzarsi su una linea di apertura di credito come quella che attualmente la Regione già apre alle aziende, però non a 12 mesi bensì a 36. Proprio sulla lunghezza d’onda dei tre anni si è da subito lavorato, con l’intento di contenere al massimo i tassi d’interesse sui quali restituire i prestiti. Anche qui obiettivo raggiunto con uno standard del 3%. In più si è aggiunto Ismea – l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, diretta emanazione del ministero dell’agricoltura –, che si è reso disponibile a garanzie fino al 70% per le imprese. Asticella che si può alzare all’80% per le giovani aziende del settore. Un impegno, è stato sottolineato, che avrà ripercussioni positive sul contenimento dei tassi d’interesse. Stessa destinazione avranno anche i 50mila euro messi a disposizione dalla locale Camera di Commercio. Ulteriore punto dell’accordo è l’impegno comune, ciascuno per il proprio ambito di competenza, per tagliare al minimo i tempi della burocrazia. Intento che concretamente si traduce nell’obiettivo di non oltrepassare un mese di tempo per la concessione di finanziamenti alle imprese. Per vedere, poi, se lo strumento funziona l’accordo prevede anche un tavolo di verifica, con il compito di verificare in concreto se lo strumento è effettivamente efficace e per correggere laddove risulti necessario farlo. “Lo spirito dell’operazione – ha ricordato Stefano Calderoni – è di mettere in circolo aiuti alle imprese per resistere, in un primo tempo, per poi rilanciare gli investimenti, in una fase successiva, rispetto a un settore chiave per l’economia locale”. “È un progetto di sistema – ha proseguito il presidente Ismea Arturo Semerari – che ha il pregio di ridurre i rischi e il compito di migliorare l’accesso al credito delle imprese a tassi vantaggiosi”. Proprio sull’aspetto di sistema ha chiuso la presidente della Provincia: “Il protocollo è un ennesimo esempio di come il nostro territorio sia capace di fare squadra – ha detto –, cosa che specialmente in questi tempi difficili per tutti rappresenta una marcia in più per uscire rafforzati dalla crisi e per rilanciare il nostro impegno su un settore da sempre centrale per tutta l’economia provinciale”.

Testo del Protocollo d’intesa per il finanziamento delle aziende agricole e agro meccaniche: www.agrestetv.it/documenti/finanaziamento_aziende_agricole.doc

mercoledì 30 gennaio 2013

CRISI, CONFAGRICOLTURA: “CRESCE LA FIDUCIA DELLE IMPRESE, MA NON DELLA GDO ALIMENTARE”

Fonte: Confagricoltura

Mentre in generale aumenta il clima di fiducia delle imprese sugli ordini e sulle attese di produzione, non aumenta quello della grande distribuzione alimentare. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione alle analisi odierne dell’Istat sul sentiment degli imprenditori e dell’Ismea sulla GDO alimentare. Resta da comprendere il sentiment delle imprese agricole nazionali che – nonostante una tassazione sempre più alta ed un reddito sempre più basso - stanno sensibilmente accentuando il processo di integrazione e di internazionalizzazione per compensare, con l’export, la flessione del mercato nazionale agroalimentare (testimoniato pure dalla sfiducia della GDO). “Come imprenditori non possiamo permetterci di essere sfiduciati – commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – ma chiunque andrà al governo dovrà mettere in agenda il rilancio dell’agroalimentare e dell’agricoltura con adeguate politiche di sviluppo che, fino ad oggi, sono mancate. Serve un maggiore impulso per ricerca, sviluppo, innovazione e internazionalizzazione”.

ASTENSIONE COLLETTIVA DALLE PRESTAZIONI DI LAVORO STRAORDINARIO PER DIPENDENTI BONIFICA

Fonte: Ufficio Stampa della Bonifica Burana

Si informano i consorziati ed utenti del Consorzio della Bonifica Burana che, in concomitanza dell’astensione collettiva dalle prestazioni di lavoro straordinario per i dipendenti dei Consorzi di Bonifica dell’Emilia Romagna, indetta dalle Segreterie Regionali sindacali di FAI CISL, FLAI CGIL E FILBI UIL dell’Emilia Romagna per il periodo dall’8 al 16 FEBBRAIO 2013, il Consorzio garantirà l’espletamento delle prestazioni istituzionali indispensabili e dei servizi pubblici essenziali.

NAPOLI, SI APRE DOMANI “RIPARTIAMO DALLA TERRA”. TRE GIORNI DI CONFRONTO ORGANIZZATI DALL’ANGA-GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

Fonte: Confagricoltura

Inizia domani a Napoli, fino al 2 febbraio, il XV Convegno dei quadri dirigenti dell’Anga (l’Associazione che riunisce i giovani di Confagricoltura). Giovedì e venerdì saranno dedicati ai lavori interni, con un approfondimento e una riflessione su quattro temi: agricoltura innovazione di gestione, ricambio generazionale, reti d’impresa e istruzione/formazione. L’evento si concluderà sabato mattina, con la sezione pubblica della seconda edizione del Forum nazionale. “Intendiamo lanciare una richiesta molto chiara e concreta – spiega il presidente dell’Anga Nicola Motolese - perché siamo convinti che lo sviluppo dell’intero sistema Paese parta proprio dall’agricoltura. Noi giovani abbiamo ancora trenta, quaranta anni di lavoro davanti a noi e riteniamo importante che venga adeguatamente valorizzata la risorsa giovani”. La giornata di domani ha come obiettivo quello di analizzare e approfondire, attraverso i gruppi di lavoro, i quattro temi su cui prenderà le mosse il progetto dell’Anga “Ripartire dalla terra”. Il convegno proseguirà venerdì. Nel pomeriggio si terrà anche il Consiglio Nazionale, al quale interverranno il direttore generale di Confagricoltura, Luigi Mastrobuono e il presidente dell’Associazione Libera, Don Luigi Ciotti. Ripartire dalla terra significa, a parere dei giovani dell’Anga, puntare sul concreto e sul valore economico del settore. Nella mattina di sabato verrà presentata un’indagine del centro studi di Confagricoltura sulla realtà delle giovani imprese associate. Nella Tavola rotonda: “Agricoltura 3.0 in rete tra digitale e ricambio” si punterà a dimostrare come le giovani imprese possano costituire la risposta più efficace alle complesse sfide che occorre fronteggiare per innescare la ripresa economica. Le conclusioni saranno del presidente di Confagricoltura, Mario Guidi.

COLDIRETTI: RINNOVO CARICHE PER L’ASSOCIAZIONE PENSIONATI DI FERRARA. AL VIA LE ASSEMBLEE ZONALI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Il percorso di rinnovo degli organi di rappresentanza al’interno di Coldiretti Ferrara tocca anche l’Associazione Pensionati. La prima assemblea zonale è prevista per lunedì 4 febbraio a Copparo alle 15. Gli auspici del presidente Alberto Sartori per i prossimi quattro anni.

“Dopo un quadriennio denso di avvenimenti, ci avviamo ad affrontare un nuovo periodo altrettanto critico, che mette in discussione la possibilità di una vita dignitosa, anche se semplice, che credevamo acquisita dopo una vita di lavoro e sacrifici. Per questo i Pensionati Coldiretti sono in campo a fianco della Federazione peroperare anche nell’ambito specifico ma sempre in sintonia e sinergia ed a difesa degli associati”. Con questo impegno il presidente uscente dei Pensionati di Coldiretti Ferrara lancia le assemblee zonali che porteranno alla formazione dell’Assemblea provinciale, poi del Consiglio direttivo e del nuovo presidente provinciale per i prossimi quattro anni, completando il percorso di rinnovo degli organi all’interno della Federazione ferrarese. “I pensionati della Coldiretti sono una categoria che per questo Paese si sono sacrificati per difendere le conquiste sociali – continua Sartori -, ma oggi chiedono con forza comportamenti moralmente ed eticamente corretti da parte di chi ci governa. E chiedono anche cose concrete, che costano pochissimo rispetto ai tanti sprechi cui stiamo assistendo da troppo tempo. Proposte che il nuovo Consiglio si farà carico di approfondire e portare all’attenzione affinchè la categoria non sia ancora e sempre penalizzata e costretta a nuovi, ingiusti sacrifici”. Le assemblee parziali dizona sono convocate a partire da lunedì 4 febbraio 2013, alle ore 15,00 presso l’ufficio zona Coldiretti di Copparo, in via Scarsella, 5, ed a seguire mercoledì 6 febbraio, sempre alle 15.00 presso l’ufficio zona Coldiretti di Portomaggiore di Via Bernagozzi, 30; giovedì 7 febbraio alle 15.00 presso l’ufficio zona Coldiretti di Vigarano Mainarda, Piazza della Repubblica, 16; venerdì 8 febbraio, alle 15.00, presso l’ufficio zona Coldiretti di Codigoro, in via Puccini, 6 ed infine lunedì 11 febbraio, alle 9.30, presso la sede provinciale di Ferrara in via Bologna, 637 a Chiesuol del Fosso.

NASCE PERAITALIA® , LA PRIMA AZIENDA ITALIANA DELLE PERE DI QUALITA’ ALLEANZA PRODUTTIVA E COMMERCIALE TRA NOVE GRANDI IMPRESE

Fonte: Pera Italia Soc. Consortile Srl  

Rappresenta 1 milione di quintali di prodotto, il 12% della produzione nazionale. Un Consorzio efficiente e a basso costo: nessun compenso previsto per gli amministratori

Nasce in Emilia Romagna il primo marchio commerciale della pera di qualità italiana. Nove imprese altamente rappresentative della filiera produttiva e commerciale della pera made in Italy (UNACOA Spa Consortile, SPREAFICO Spa, GRANFRUTTA ZANI Soc. Coop., NATURITALIA Soc. Coop., PATFRUT Soc. Coop, OROGEL FRESCO Soc. Coop., PEMPACORER Soc. Consortile, OPERA Soc. Coop., BERGONZONI srl) si sono unite nel consorzio PeraItalia® per promuovere il consumo della pera di qualità italiana - ed in particolare dell’Emilia Romagna - nel mondo. Una inedita alleanza produttiva , organizzativa e commerciale per poter affrontare da protagonisti il mercato internazionale forti di un unico marchio PeraItalia® che rappresenta circa 1 milione di quintali di pere da tavola fresche commercializzate, a cui va aggiunto il prodotto destinato all’industria. Pera Italia® diventa così la prima azienda Italiana nel comparto delle pere: rappresenta circa il 12 % del totale della produzione nazionale ed oltre il 25% del totale della produzione di Abate Fetel, la qualità più pregiata, vera regina del made in Italy. Presidente di PeraItalia® è stato nominato Luciano Torreggiani (Patfrut); vicepresidente Mauro Grossi (Unacoa).
Obiettivi e strategia di PeraItalia® 
PeraItalia® nasce con l’obiettivo strategico di incrementare il valore aggiunto per i produttori attraverso l’innovazione dell’offerta della pera sul mercato. Si è lavorato in particolare sull’innovazione di packaging e comunicazione di prodotto; sull’offerta di nuovi concept di prodotto/servizio in linea con i più attuali trend della domanda internazionale; sull’alleanza organizzativa e commerciale tra le imprese in grado di affrontare i mercati internazionali ; su una strategia di marketing innovativa.
Un Consorzio efficiente ed a basso costo 
La filosofia di PeraItalia® è quella della massimizzazione della efficienza e della riduzione dei costi di gestione. Il progetto prevede una fase di start up di 3 anni, in cui i costi di funzionamento della struttura saranno ridotti al minimo indispensabile. La rappresentanza ed il coordinamento del Consorzio saranno garantiti dai rappresentanti delle aziende in forma gratuita: per nessuna figura è previsto alcun compenso. ( Presidente , VicePresidente , Consiglieri di Amministrazione , Responsabili comitati commerciali , tecnico & qualità). A conclusione di questo primo triennio si valuterà l’opportunità o meno di proseguire nel progetto e si affronteranno i futuri assetti organizzativi.
Un sistema di commercializzazione altamente flessibile ed affidabile. 
PeraItalia® sarà la nuova linea di offerta della pera che le imprese associate introdurranno nella propria gamma, commercializzandola secondo regole comuni. PeraItalia® potrà in funzione del mercato/ cliente gestire le vendite in maniera centralizzata oppure affidarla ai singoli soci. Il comitato commerciale, in accordo con il CDA, deciderà di volta in volta quale scelta operare. La garanzia sulla qualità del prodotto verso i clienti sarà assicurata sia dagli dagli standard produttivi e merceologici , definiti dal Comitato tecnico e di qualità, sia dalla presenza di un sistema di controllo qualità molto restrittivo che verificherà gli standard di tutti i lotti PeraItalia®, prima della loro immissione in mercato.
Un approccio internazionale al mercato 
L’approccio al mercato di PeraItalia® sarà globale e differenziato per area mercato.A partire dalla prossima campagna si realizzeranno i primi test commerciali di prodotto su alcuni mercati europei ed extra-UE. Il canale di riferimento privilegiato di PeraItalia ® sarà la Distribuzione Moderna internazionale con la quale si sperimenteranno forme innovative di system di vendita e promo-comunicazione. L’introduzione sui mercati sarà progressiva e vedrà realizzarsi forme di partnership per creare valore su tutta la filiera distributiva della Pera dalla produzione fino alla vendita al dettaglio.

martedì 29 gennaio 2013

ORTOFRUTTA, LE PERE ABATE IGP DELL'EMILIA-ROMAGNA IN USA. RABBONI HA INCONTRATO OGGI A BOLOGNA IL SENATORE DEL DELAWARE HARRIS MC DOWELL

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Potrebbero partire già dalla prossima campagna produttiva i primi lotti di pere Abate Fetel IGP dell’Emilia-Romagna diretti verso gli Stati Uniti. Il progetto pilota, per testare le opportunità del mercato statunitense per l’ortofrutta regionale a partire appunto dalla Pere Abate IGP di cui l’Emilia-Romagna è leader mondiale, è stato esaminato oggi a Bologna nel corso di un incontro tra il senatore dello stato del Delaware Harris Mc Dowell, consulente del presidente Barack Obama per le energie rinnovabili e l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni. I servizi tecnici della Regione – ha spiegato Rabboni – offriranno alle aziende produttrici il supporto tecnico necessario per rispettare la normativa fitosanitaria statunitense, particolarmente rigida e tale da rendere allo stato attuale molto difficoltosa l’esportazione su ampia scala di alcuni prodotti come appunto mele e pere. Proprio per questo sia il senatore Mc Dowell che l’assessore Rabboni si sono detti disponibili ad avviare un tavolo tecnico comune per un esame delle principali problematiche fitosanitarie in materia. Il senatore Mc Dowell, era accompagnato dal presidente del Caab Andrea Segrè e dal direttore marketing della stessa struttura Duccio Caccioni. Con Rabboni hanno preso parte all’incontro il direttore generale dell’assessorato Agricoltura, Valtiero Mazzotti, e il responsabile del Servizio Fitosanitario regionale, Alberto Contessi.

COLDIRETTI: CON I PRODOTTI FIRMATI DAGLI AGRICOLTORI ITALIANI SBARCHEREMO SU TUTTI I MERCATI, ANCHE ESTERI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Annunciata dal presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini, la fase di organizzazione di una piattaforma per portare anche nei mercati esteri, oltre che nella GDO i prodotti autenticamente delle filiere agricole italiane.

Uno sbarco in grande stile sui mercati esteri con i prodotti della filiera agricola italiana e il varo all'interno di supermercati e gdo in genere della 'Bottega italiana', spazio dedicato al ''prodotto firmato dagli agricoltori italiani che garantisce italianita', qualita' ed equa distribuzione del valore''. Sono queste le direttrici di un lavoro gia' impostato nel primo mandato con cui il presidente di ColdirettiSergio Marini, riconfermato nei giorni scorsi alla guida della maggiore delle organizzazioni agricole italiane, si appresta a iniziare il nuovo quadriennio. ''Stiamo organizzando una piattaforma pubblico-privata per i mercati internazionali - anticipa all'Ansa il presidente Marini - caratterizzata dal marchio di qualita' Fai (Firmato dagli agricoltori italiani) rivolta appunto a promuovere l'internazionalizzazione del 'paniere Italia' di qualita'. Nessuno l'ha saputo fare in passato, nonostante si siano sprecati tanti soldi per strutture finalizzate a questo obiettivo. Non a caso oggi c'e' tanto falso Made in Italy nel mondo''. ''Sul piano nazionale - aggiunge Marini -, rafforzeremo la rete di 'Campagna amica' e le sue botteghe dove si fa vendita diretta ma partira' anche lo spazio 'Bottega italiana' all'interno della Gdo, che offrira' un paniere a marchio Fai. Spazio, che e' qualcosa piu' di un 'corner' e dove ci saranno esclusivamente prodotti della filiera agricola italiana che hanno la certificazione della nostra Fondazione Campagna Amica''. In vista delle imminenti elezioni politiche, Marini non manca di lanciare un messaggio al governo che verra', con la richiesta ''di mettere definitivamente al centro dell'agenda agricola l'agricoltura, l'alimentazione, il cibo, l'ambiente e il territorio. Il Paese deve tornare a uno sviluppo sostenibile e deve farlo nel breve. Su piano fiscale vorremmo anche che venisse meno il pregiudizio secondo il quale l'agricoltura non paga le tasse. Lo stesso pregiudizio che ha portato a una Imu che non va bene e che va rivista come ha riconosciuto lo stesso premier Monti''. Marini si sofferma infine sul negoziato relativo alla politica agricola comunitaria, osservando che ''le modifiche apportate dal Parlamento europeo con l'odierno voto sono un miglioramento ma non completamente soddisfacenti''.

COLDIRETTI: NUOVA PAC, IL PARLAMENTO U.E. PREMIA LA RENDITA E NON IL LAVORO. COSI’ NON VA BENE

Fonte: Coldiretti Ferrara

Gli emendamenti alla proposta della nuova PAC non rispondono al documento presentato dal sistema agricolo italiano. Pochi i segnali positivi a fronte di una impostazione sbilanciata sulla rendita fondiaria.

Non valorizza chi vive e lavora in agricoltura e favorisce il permanere delle rendite fondiarie in contrasto al documento firmato da tutte le organizzazioni agricole, cooperative e sindacati del lavoro italiani il 17 novembre 2011 per una riforma della Politica Agricola che chiedeva di “indirizzare i benefici della PAC prioritariamente verso le imprese agricole che sono orientate al mercato e operano sul territorio, anche attraverso forme di aggregazione e di integrazione, che in modo professionale creano reddito e producono alimenti ed effetti positivi per la società.” E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare gli emendamenti approvati dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo sulla proposta della Commissione Europea in materia di riforma della Politica Agricola Comune. Nel documento di tutte le organizzazioni agricole cooperative e sindacati del lavoro si legge che “Tenuto conto della riduzione delle risorse della PAC destinate al regime di pagamenti unico, riteniamo che i beneficiari del pagamento unico debbano essere, prioritariamente, sebbene non esclusivamente gli agricoltori attivi. Alla luce della forte differenziazione delle normative in Europa, è necessario che la definizione di “agricoltore attivo” sia demandata allo Stato membro e che per quello che riguarda in nostro Paese è l’ imprenditore agricolo professionale”. La Commssione Agricoltura del Parlamento Europeo nega invece - denuncia la Coldiretti - la possibilità agli Stati membri di stabilire i criteri affinchè non siano concessi pagamenti diretti ad una persona fisica o giuridica le cui attività agricole non rappresentano una parte predominante dell’insieme delle sue attività economiche. Gli unici segnali positivi - conclude la Coldiretti – vengono dagli emendamenti che apportano taluni miglioramenti per i giovani, il greening, il sostegno alla filiera corta, ma anche il tetto per gli aiuti.

CRISI, CONFAGRICOLTURA: SFIDUCIA E CALO DEI CONSUMI SONO UN MIX MICIDIALE. LE NOSTRE IMPRESE PUNTANO SULL’EXPORT

Fonte: Confagricoltura

“Peggiora ulteriormente il clima di fiducia dei consumatori sia per la situazione personale, sia per quella economica generale. Alla sfiducia si unisce il calo dei consumi”. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione alle analisi odierne dell’Istat sul sentimento dei consumatori. “In pieno clima recessivo le famiglie sono disilluse, spesso non riescono a far quadrare i conti e tendono a risparmiare rinunciando anche al cibo. Le ripercussioni sull’economia sono inevitabili e le imprese agricole nazionali – nonostante una tassazione sempre più alta ed un reddito sempre più basso - stanno sensibilmente accentuando il processo di integrazione e di internazionalizzazione per compensare con l’export la flessione del mercato nazionale”. “Come imprenditori non possiamo permetterci di essere sfiduciati – commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – ma chiunque andrà al governo dovrà mettere in agenda il rilancio dell’agroalimentare e dell’agricoltura con adeguate politiche di sviluppo che fino ad oggi sono mancate, perché serve un maggiore impulso per ricerca, sviluppo, innovazione. Il futuro dell’agricoltura italiana è nell’export”.

CRISI, CONFAGRICOLTURA: CALA DRASTICAMENTE IL CONSUMO DI FIORI E PIANTE. INVENDUTE ANCHE LE STELLE DI NATALE

Fonte: Confagricoltura

Forte la contrazione della domanda interna di piante e fiori che quest’anno si è tradotta addirittura in rimanenze di fiori tipici delle feste, come crisantemi e stelle di Natale. E’ emerso nel corso dei lavori della Federazione nazionale Florovivaistica dei produttori di Confagricoltura che ha tracciato un primo preoccupante bilancio dell’andamento del settore nella passata campagna. Il significativo calo delle vendite si unisce al forte aumento dei costi di produzione (+7,3% i costi energetici nel 2012 rispetto all’anno precedente – secondo una stima di Confagricoltura su dati Ismea) ed alla crescente concorrenza dei Paesi Terzi. Una situazione che costringe molte aziende del comparto che non riescono a far quadrare i conti a cessare l’attività. “Il momento è drammatico - commenta il presidente della Federazione dei florovivaisti di Confagricoltura Francesco Mati -. In alcune aree vocate si sta assistendo alla chiusura di storiche aziende produttrici con conseguente perdita dei posti di lavoro e con ricorso alla cassa integrazione. Un danno quindi non solo economico ma anche sociale, se si pensa ad esempio al patrimonio di conoscenze che si rischia di perdere, che interessa il settore e coinvolge l’indotto”. “In questa delicata situazione - osserva Mati - il florovivaismo ha bisogno di considerazione, di politiche rapide e mirate per superare la crisi dei consumi interni, di investimenti in ricerca e sviluppo di nuove varietà, di stimoli per raggiungere nuovi mercati, anche eliminando le barriere non tariffarie nei Paesi Terzi”. “Occorre avere la consapevolezza comune che il verde è un investimento e che quindi prestare attenzione per far ripartire questo comparto – conclude il rappresentante di Confagricoltura per il florovivaismo – significa benefici per l’economia, in termini di crescita dell’occupazione e del settore turistico. Significa anche contribuire in maniera determinante al miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita, rendendo più salubre l’aria che respiriamo, riducendo l’inquinamento e donando benessere ed energia come solo un habitat ben curato può offrire”.

NITRATI, RABBONI RICEVE UNA DELEGAZIONE DEGLI ALLEVATORI REGIONALI. "LE REGIONI DELLA PIANURA PADANA HANNO SOLLECITATO IL GOVERNO A CONCLUDERE GLI STUDI IN CORSO PER POI PROCEDERE A UNA PROPOSTA DI REVISIONE DELLE ZONE VULNERABILI".

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno sollecitato il Governo a rispondere ai rilievi mossi da Bruxelles sulle norme del decreto sviluppo in materia di nitrati. In attesa di tale chiarimento la nostra decisione unanime è stata di sospendere l’applicazione del provvedimento per evitare di incorrere in una procedura di infrazione. Allo stesso tempo abbiamo chiesto una rapida conclusione degli studi in corso, un passaggio fondamentale per poi procedere a definire una proposta di revisione delle zone vulnerabili”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, incontrando ieri a Bologna una delegazione degli allevatori di Cia, Confagricoltura e Copagri, ha riassunto i contenuti della lettera che venerdì scorso le quattro Regioni della pianura Padana hanno inviato al Dipartimento delle politiche europee della Presidenza del Consiglio e al Ministro dell’agricoltura Catania. “Molti di questi studi - ha aggiunto Rabboni – tra cui ad esempio quello condotto dall’Università di Ferrara confermano che l’apporto di nitrati di origine agricola è ormai decisamente inferiore a quanto viene comunemente stimato. Più in generale nell’ultimo decennio proprio l’innovazione e le buone pratiche in campo agricolo hanno contribuito ad un miglioramento della qualità ambientale. Lo confermano i dati, come ad esempio quelli relativi ai diversi indicatori di biodiversità che sono in aumento nella nostra regione.” L’agricoltura – ha concluso Rabboni – è un fattore fondamentale di presidio del territorio e di tutela ambientale”.

COLDIRETTI: LUNEDI’ 4 FEBBRAIO GIOVANI IMPRESA FERRARA IN ASSEMBLEA PER ELEGGERE I NUOVI ORGANI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

I giovani della Coldiretti ferrarese dovranno individuare il nuovo delegato provinciale ed il comitato che organizzerà le attività dei prossimi 4 anni.

Appuntamento presso la sede provinciale di Coldiretti Ferrara a Chiesuol del Fosso, lunedì 4 febbraio alle 9,30, dove i Giovani sono invitati a partecipare alla assemblea provinciale elettiva. Dopo l’elezione del precedente delegato provinciale a presidente della Federazione (Sergio Gulinelli è stato infatti il rappresentante di Giovani Impresa Ferrara negli ultimi quattro anni, prima di passare a ricoprire la nuova carica in rappresentanza di tutti gli associati ferraresi), ai giovani di Coldiretti della nostra provincia spetta di eleggere tra gli under 30, il nuovo delegato ed il comitato provinciale che lo affiancherà nel nuovo mandato. Tra i convocati non mancano le giovani imprenditrici o coadiuvanti nelle imprese agricole di famiglia. Da sempre i giovani svolgono un importante ruolo di stimolo e di arricchimento all’interno di Coldiretti, spesso esprimendo iniziative ed attività di “traino” per tutta la federazione, formando i dirigenti professionali a successivi compiti in ambito locale o più ampio. Un vivaio effervescente che contribuisce alle politiche di Coldiretti con la speciale capacità e positività dei giovani nei confronti dei problemi e delle sfide per le nostre imprese agricole, dando un senso ed una prospettiva nuova alla continuità aziendale o alla nascita di imprese del tutto nuove.


PCP, CATANIA: BISOGNA SOSTENERE ANCHE LA PICCOLA PESCA COSTIERA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Siamo convinti che sulla Politica comune della pesca si possa effettivamente arrivare ad un accordo politico entro il prossimo giugno. Lavoreremo insieme alla presidenza irlandese per raggiungere questo risultato”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, partecipando a Bruxelles ai lavori del Consiglio europeo dei Ministri dell’agricoltura e della pesca. “Voglio ricordare – ha spiegato il Ministro Catania – che, relativamente al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, dobbiamo ancora affrontare la delicata questione della ripartizione delle risorse finanziarie fra i Paesi membri. Per l’Italia ciò rappresenta un punto molto sensibile. In questa fase storica dobbiamo avere attenzione verso quelle realtà, come la piccola pesca costiera, che mostrano una situazione di sofferenza sociale. È giusta una politica rigorosa di contenimento dello sforzo di pesca, bisogna però dare sostegno alle imprese di pesca: occorre una chiave di ripartizione delle risorse finanziarie che tenga conto dell’entità del numero dei pescatori ed anche della diffusione della piccola pesca costiera”. “Per quanto riguarda altri temi, dobbiamo stare attenti a non riaprire discussioni che già abbiamo chiuso nello scorso giugno. Sui rigetti, ad esempio, abbiamo già raggiunto un accordo in consiglio. Ora, se vogliamo andare incontro alla posizione del Parlamento, possiamo prendere in considerazione l’eventualità di alzare la soglia di tolleranza, ma credo che, in generale, la posizione di giugno debba essere confermata”.

lunedì 28 gennaio 2013

Politica agricola comune: Arepo, bene novità su tutela della qualità introdotte dagli eurodeputati.

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Rabboni: "Mi congratulo per l'ottimo lavoro svolto" 

Bologna - “La qualità ritrova uno spazio nella riforma della Politica agricola comune proposta dalla commissione Agricoltura del Parlamento europeo. Assenti nelle proposte legislative della Commissione Ue, le Dop e Igp vengono dotate di importanti nuovi strumenti”. È quanto sostiene il presidente di Arepo - Associazione delle regioni europee con prodotti a denominazione di origine -, l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni.
Tra le principali novità, in primis, la possibilità di prevedere la programmazione produttiva, già prevista per i prodotti caseari a qualità certificata, che viene estesa a tutti i prodotti Dop e Igp. La riforma era fortemente voluta da Arepo e in particolare dai produttori dell’Emilia-Romagna.
Importanti novità riguardano anche il secondo pilastro della Pac: il supporto per i sistemi di qualità potrà essere attribuito anche a gruppi e organizzazioni di produttori e potrà coprire i costi legati alle attività di informazione e promozione. La burocrazia viene inoltre sfoltita, introducendo la possibilità di presentare un’unica domanda quinquennale, e viene data la priorità ai gruppi di produttori di Dop e Igp per quanto riguarda il sostegno alla creazione di gruppi. Infine, sebbene non venga creato un sotto-programma specifico per i prodotti di qualità, viene lasciato ampio margine discrezionale agli Stati membri riguardo i programmi che possono essere proposti.
“Arepo si congratula con gli eurodeputati della commissione Agricoltura dell’Europarlamento e con il presidente De Castro per l’ottimo lavoro svolto a sostegno della qualità in Europa – continua Rabboni –, e si augura che queste importanti misure vengano mantenute in sede di voto in plenaria e nel corso dei negoziati di trilogo”.

A Bologna: siglato il nuovo contratto provinciale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti



FONTE: Confagricoltura Bologna



Bologna, 26 gennaio 2013 - E’ stato sottoscritto il 25 gennaio 2013, presso la sede di Confagricoltura Bologna, il Contratto Provinciale di Lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti della Provincia di Bologna.Il Contratto ha valore per il periodo 01/01/2012 – 31/12/2015 ed è stato siglato dopo una laboriosa trattativa, nella tarda serata di venerdì 18 gennaio u.s.
Numerose le normative modificate rispetto al testo previgente. Vediamo in sintesi i principali elementi scaturiti dalla negoziazione di II° livello:
1)  Oggetto del contratto-Tra le parti si è convenuta l’applicabilità del C.P.L. anche alle aziende vocate alla produzione di bioenergie, ovvero facenti parte di un contratto di rete.
2)  Relazioni Sindacali- Di assoluto spessore la normativa convenuta in materia; si è dato corso ad un approfondimento circa i compiti degli enti di derivazione sindacale a carattere paritetico; è stato definito un Osservatorio Unico (allargato al settore cooperativo) con particolare riferimento alle problematiche del mercato del lavoro e dell’occupazione; stabilite nuove norme per lo sviluppo della Cassa Provinciale Extra legem, in particolare per garantire le migliori opportunità in favore dei lavoratori agricoli in caso di infortuni e malattie e per una più efficace tutela della maternità e per lo sviluppo delle tematiche inerenti la sicurezza e la formazione del personale.
3)  Mercato del lavoro- Convenute nuove norme in materia di part-time, con particolare riferimento alle attività temporanee od occasionali, in specie negli agriturismi, aziende con vendita diretta, maneggi, fattorie didattiche e nelle aziende similari; introdotte norme più flessibili per le piccole aziende del settore agrituristico, flessibilità che saranno gestite in un contesto di Accordo Quadro Provinciale e con opportune convenzioni.
4)  Apprendistato- Il C.P.L. ha recepito integralmente il protocollo sottoscritto a livello nazionale nel luglio 2012.
5)  Riassunzione e Convezioni- Confermato il diritto di riassunzione per gli operai a tempo determinato, attraverso anche norme tese a stabilizzare l’occupazione in presenza di nuovi avviamenti o in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Raggiunta, inoltre, un’intesa volta a definire un Accordo Quadro Provinciale teso a regolare le convenzioni che potranno essere aziendali, interaziendali, settoriali o territoriali. Istituito, presso l’Osservatorio, il Registro Cronologico delle convenzioni; nell’ambito delle convenzioni, formeranno oggetto di discussione le dinamiche organizzative in tema di orario di lavoro, flessibilità, governo delle crisi e quant’altro.
6)  Classificazione del personale e altre norme di carattere organizzativo- Sostanzialmente inalterato il quadro classificatorio, stabilite nuove regole in caso di lavoro eccedente l’ordinario in caso di part- time, criteri di maturazione delle ferie, permessi per il personale O.T.D. in analogia a quanto previsto per il personale fisso.
7)  Parte Economica- Convenuto l’aumento salariale nella misura del 5,3%, sul salario tabellare al 31/12/2011, tale aumento è erogato in due soluzioni: la prima pari al 2,65% dall’01/01/2013; la seconda pari al 2,65% dall’01/10/2013. Stabilita una norma di interpretazione autentica in relazione all’art. 44 del C.C.N.L. vigente, sulla retribuzione imponibile anche ai fini previdenziali.
Stabilizzato, inoltre, il salario di produttività, attraverso una normativa generale valevole per le prestazioni di lavoro eccedente l’ordinario, lavoro notturno ed a turni, consentendo ai lavoratori un consistente sgravio fiscale.
Stabilito, inoltre, un elemento salariale integrativo, pari allo 0,3%, per i lavoratori specializzati, qualora addetti ad impianti innovativi con mansioni particolarmente specialistiche.
Convenuta, altresì, un’importante norma in tema di calamità atmosferiche e crisi: qualora si determinino eventi tali da compromettere i raccolti e conseguentemente i livello occupazionali, si darà corso, attraverso opportune convenzioni, ad accordi tesi a consentire la raccolta dei prodotti.
8)  Parte Normativa- Convenute molte nuove regole in materia di sicurezza del lavoro, modalità di pagamento delle retribuzioni ed in materia di appalti.

L’ipotesi di accordo del 18/01/2013 è stata ratificata in data 25/01/2013 da tutte le parti stipulanti, presso la sede di Confagricoltura Bologna.
Il nuovo contratto di lavoro provinciale avrà valenza ed efficacia, pertanto, alle scadenze stabilite a seguito della ratifica resa dai rappresentanti di Confagricoltura Bologna, Coldiretti Bologna, CIA Bologna e Imola, FLAI - CGIL Bologna e Imola, FAI – CISL Bologna e UILA – UIL Bologna.

Frutticoltura: idee a sostegno del reddito agricolo

FONTE: CIA FERRARA

A Vigarano Mainarda, lunedì 28 gennaio, un incontro per discutere delle prospettive del comparto organizzato da Apofruit e Cia Ferrara

FERRARA – Sostenere il reddito dei frutticoltori ferraresi attraverso idee, proposte e consigli per migliorare la produzione e la commercializzazione. Sono questi i temi oggetto dell’incontro – aperto a tutti i produttori di frutta del territorio – che si terrà il 28 gennaio, a partire dalle 16.30, presso la Sala Riunioni del Centro Multimediale Giovanile (Piazza della Repubblica,9). I lavori, dopo i saluti di Barbara Paron, sindaco di Vigarano Mainarda, saranno aperti da Lorenzo Boldrini, presidente provinciale di Cia Ferrara, in rappresentanza delle aziende agricole associate, che modererà l’incontro. A seguire gli interventi di Claudio Biondi, vicepresidente di Apofruit, che esporrà le proposte della cooperativa per le aziende frutticole a livello di produzione e commercializzazione; Benedetto Accinelli di Riff 98, che parlerà delle novità normative sull’utilizzo di erogatori di feromoni biodegradabili in frutticoltura e Vanni Branchini, frutticoltore referente della zona omogenea di Vigarano Mainarda che farà il punto sull’attività svolta dalla Zona Omogenea a sostegno della frutticoltura del territorio. Le conclusioni della giornata di lavori saranno affidate a Stefano Calderoni, assessore all’Agricoltura della Provincia di Ferrara. L’incontro è organizzato da Apofruit, Cia ferrara, Riff 98 con il patrocinio del Comune di Vigarano Mainarda e della Regione Emilia-Romagna.

Agrinsieme, un coordinamento nazionale, che prenderà vita nei prossimi mesi anche a Ferrara, per rendere più efficiente la filiera agricola e sostenere il reddito

FONTE: CIA FERRARA
Insieme per migliorare il sistema agricolo
Nasce Agrinsieme, un coordinamento nazionale tra Confagricoltura, Cia ed Alleanza delle Cooperative che potrebbe diventare, nei prossimi mesi, una realtà anche nel ferrarese
FERRARA - Rafforzare l’impresa, favorire l’aggregazione tra strutture economiche sul mercato, ottenere la semplificazione della burocrazia, gestire in maniera corretta le risorse ambientali e contribuire ad aggiornare il quadro normativo del settore agricolo. Sono questi, in sostanza, gli obiettivi di Agrinsieme un Coordinamento Associativo nazionale tra Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Lega coop Agroalimentare e Agci-Agrital. Un nuovo e forte sistema di rappresentanza, formalizzato nei giorni scorsi a Roma, che potrebbe presto diventare una realtà anche nel ferrarese, diventando un prezioso punto di riferimento per le aziende agricole. Agrinsieme sarà, infatti, un’interfaccia unitaria nei confronti della politica e delle istituzioni, un interlocutore che potrà rappresentare al meglio le esigenze del settore con strategie comuni e condivise. Unanime la soddisfazione dei rappresentanti delle associazioni che hanno firmato l’accordo, a partire da Mario Guidi – presidente di Confagricoltura nazionale – che ha spiegato: «Agrinsieme rappresenta un momento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che spesso hanno caratterizzato il mondo agricolo ed è portatore di un nuovo modello di rappresentanza. Uno dei nostri obiettivi è quello di interloquire con la politica in un momento topico come questo, con un calendario di lavoro molto stringente. Agrinsieme – ha concluso Guidi - non è però un contenitore chiuso e soprattutto non comanda nessuno. Per il primo anno, infatti, il coordinamento è stato affidato a Giuseppe Politi, presidente Cia.» Proprio Politi ha voluto ribadire l’importanza di questa iniziativa: «Agrinsieme – ha detto Politi -  è un modo per diffondere gli strumenti e la cultura della collaborazione tra imprese agricole e i diversi soggetti della filiera agroalimentare. E’ – ha concluso Politi – un reale valore aggiunto rispetto a quanto le organizzazioni continueranno a realizzare autonomamente». Soddisfatto dell’accordo e del programma anche Maurizio Gardini, presidente di Fedagri. Agrinsieme è il nostro modo – ha sottolineato Gardini – di rispondere all’appello della politica alla società civile perché ritrovi la sua identità. L’accordo tra le nostre associazioni è uno sforzo condiviso volto ad affermare il ruolo di un agroalimentare che diventi veramente protagonista». Dello stesso avviso anche Giovanni Luppi, presidente di Legacoop Agroalimentare che ha ribadito come il progetto sia imperniato sulla constatazione della necessità di parlare lo stesso linguaggio nei confronti della politica, e Giampaolo Buonfiglio, presidente di Agci-Agrital. «La scelta di puntare a rapporti più positivi - ha detto Buonfiglio - adegua l’Italia all’orientamento del Copa-Cogeca che già due anni fa ha creato strutture di coordinamento che colmino la distanza tra agricoltura e cooperazione». Nei prossimi mesi si lavorerà a Ferrara per dare vita a un coordinamento territoriale che coinvolga le diverse filiere produttive. Uno strumento che dovrà portare alla collaborazione tra imprese agricole e tutti i soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione.

venerdì 25 gennaio 2013

RIFORMA PAC, CONFAGRICOLTURA: “MODIFICHE POSITIVE DALLA COMAGRI"

FONTE: CONFAGRICOLTURA

PERMANGONO TUTTE LE RISERVE SU UNA RIFORMA CHE MANTIENE I CAPISALDI DEL SUO PROGETTO ORIGINARIO” 

“Registriamo positive modifiche all’impianto della riforma della Pac proposto dalla Commissione europea, in attesa del seguito di quello che si preannuncia come un negoziato difficile e complesso sul quale continueremo a vigilare”.

Commenta così Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, la due giorni di votazioni della Commissione dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale che ha approvato i suoi numerosi emendamenti alle proposte di regolamento della “riforma verso il 2020”.

“Non possiamo non riconoscere alla Comagri ed al suo presidente Paolo de Castro – ha proseguito il presidente di Confagricoltura - un lavoro enorme di rivisitazione e proposta rispetto ai testi originari, che ha consentito di introdurre importanti novità.”

Un certo allentamento dei forti tagli a carico dei produttori storici, ad esempio, ma anche l’eliminazione dell’obbligatorietà e la semplificazione del greening. Sino ad alcune positive note come le novità sugli strumenti di mercato per le crisi e la proroga al delle quote zucchero e dei diritti di impianto vitivinicoli. Mentre sono senz’altro positive anche le aperture nello sviluppo rurale per la gestione nazionale dei programmi e per il funzionamento dello strumento di gestione del rischio; così come infine non si può non citare, anche per l’apporto del relatore Giovanni La Via, l’introduzione di semplificazioni per la condizionalità ed il regime sanzionatorio.

“Certo permangono tutte le nostre perplessità per una struttura della riforma che mantiene i capisaldi di chi l’ha progettata e sui quali dobbiamo ancora impegnarci. È inaccettabile ed antistorico tagliare le risorse alla nostra agricoltura – ha poi affermato Guidi – così come dare troppa enfasi sulla ridistribuzione dei pagamenti tra le imprese e sugli impegni ambientali, che limitano il potenziale produttivo invece che esaltarlo.”

Si tratta di aspetti che verranno affrontati nelle prossime settimane del negoziato a partire dal Consiglio dei Capi di Stato e di Governo del prossimo 7-8 febbraio. Aspetti sui quali Confagricoltura non farà mancare la sua attenzione e le sue proposte; per le possibili conseguenze che esse possono determinare in prospettiva per le imprese associate.

Nitrati: a rischio i premi Pac per le aziende agricole.

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Le Regioni della pianura Padana scrivono al Governo e al Ministro Catania: chiarire la compatibilità con il diritto comunitario dei nuovi limiti previsti dal Decreto Sviluppo e completare gli studi propedeutici alla riperimetrazione delle zone vulnerabili. Rabboni: una posizione chiara e unanime
Bologna - Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte hanno comunicato al Governo l’intenzione di non applicare i nuovi limiti sui nitrati previsti dal Decreto Sviluppo fino a quando non sarà stata chiarita la compatibilità della norma con il diritto comunitario e sollecitano il completamento degli studi propedeutici alla richiesta di riperimetrazione delle zone vulnerabili.
In una lettera inviata oggi al Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’agricoltura Catania, gli Assessori all’agricoltura delle quattro regioni della pianura Padana hanno chiesto anche di essere attivamente coinvolti nella predisposizione delle risposte che il Governo dovrà dare alla Commissione Europea, oltre che un incontro urgente con il Ministro all’Agricoltura e con il Ministro dell’Ambiente.
Due in particolare le preoccupazioni espresse circa i nuovi limiti sui nitrati previsti dal Decreto Sviluppo in deroga alla normativa comunitaria per le aree classificate come vulnerabili: quella di un danno all’erario in conseguenza di una possibile procedura di infrazione e soprattutto per le aziende agricole il rischio di restituzione dei premi PAC ricevuti. 
Segnali precisi e non equivoci  - sottolineano gli Assessori regionali - sono già arrivati da parte della Commissione Europea, prima con una lettera molto dura a firma del Commissario Europeo all’Ambiente e nei giorni scorsi con l’avvio formale di una procedura informativa pre infrazione.
“La posizione delle Regioni dell’area padana – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – è unanime e chiara: una cosa è la necessità più volte ribadita dalle stesse Regioni di una revisione dell’attuale perimetro delle zone vulnerabili, un’altra porsi in una condizione di infrazione nei confronti dell’Unione europea”.
La riperimetrazione delle zone vulnerabili ai nitrati  - l’attuale risale a molti anni fa  - è una necessità condivisa dalle Regioni padane, oltre che una  possibilità prevista e descritta dalla medesima Direttiva Nitrati. Tra gli studi sul tema quello commissionato a ISPRA dal Ministero dell'Agricoltura e le ricerche prodotte dalle stesse Regioni.
Ben diversa è la previsione, contenuta nel comma 7 quater dell’art. 36 della Legge 221/2012 (Legge di conversione del Decreto Sviluppo), che in attesa di tale riperimetrazione, vengano applicati alle aree vulnerabili gli stessi limiti, molto meno impegnativi, previsti per le aree non vulnerabili. Questa possibilità – spiegano gli Assessori regionali - non è prevista dalla Direttiva Europea, dovrebbe essere approvata dalla Commissione per evitare una possibile procedura di infrazione e, qualora fosse giudicata non conforme al diritto comunitario, comporterebbe l’obbligo, da parte delle aziende agricole che intendessero avvalersene, di restituire i premi comunitari percepiti.

POMODORO DA INDUSTRIA, NICASTRO, PRESIDENTE FEDERAZIONE NAZIONALE DI PRODOTTO DI CONFAGRICOLTURA: UN’INTESA LENTA DA VENIRE. NECESSARIO UN ACCORDO IN TEMPI BREVI

Fonte: Confagricoltura

“Vogliamo sederci ad un tavolo con gli industriali per trovare un accordo su un prezzo minimo sostenibile”.Questo il commento di Marco Nicastro, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto (FNP) del pomodoro da industria di Confagricoltura, a seguito dei primi timidi passi mossi tra la parte agricola ed industriale, per definire le regole della prossima campagna del pomodoro trasformato. Tale necessità è emersa con chiarezza nel corso dei lavori della prima riunione della FNP del 2013 partecipata dalle imprese del comparto associate. Purtroppo, come tutte le passate stagioni, i tempi delle trattative si trascinano inesorabilmente e così gli agricoltori, che avevano destinato parte delle loro superfici a questo tipo di coltivazione, si vedono costretti a seminare senza un accordo sul prezzo e senza la certezza del ritiro del prodotto. “Si assiste sempre allo stesso spettacolo - ha proseguito Nicastro -. A causa di una mancata programmazione, le quantità prodotte risultano eccedentarie rispetto al fabbisogno dell’industria che ritira a prezzi stracciati. L’unico modo di risolvere l’annosa questione, sarebbe quello di riuscire ad arrivare ad un accordo entro il mese di gennaio, stabilendo quantità da consegnare e, soprattutto, fissando un prezzo minimo che possa essere remunerativo per la parte agricola. La trattativa partita nel Nord Italia non lascia comunque ben sperare: l’industria ha, infatti, affermato che per scongiurare un surplus produttivo il prezzo stabilito per quest’anno dovrebbe essere inferiore di 5€/ton rispetto all’anno precedente. Scendendo abbondantemente al di sotto degli 80 euro per tonnellata. “Non è concepibile che un imprenditore continui a produrre sotto costo - ha aggiunto il presidente della FNP - non si può sostenere una tale situazione di incertezza. Basti pensare che il prezzo al dettaglio di una confezione di pomodori pelati da 400 grammi è in media 80 centesimi mentre l’imprenditore agricolo, per la stessa quantità, percepisce solo 4 centesimi. Questo è un problema di etica contrattuale che oggi trova un alleato nell’art. 62, laddove stabilisce la sanzionabilità di pratiche sleali”. “Auspichiamo – ha concluso il rappresentante di Confagricoltura -una soluzione del problema in tempi brevi, altrimenti potrebbe accadere che i nostri produttori decidano di non coltivare più “l’oro rosso” simbolo e vanto del made in Italy”.

APPROVATO IL NUOVO PIANO ASSICURATIVO AGRICOLO 2013, OPPORTUNITA’ IMPORTANTI PER L’AGRICOLTURA ITALIANA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 Il piano assicurativo agricolo 2013, approvato il 24 Gennaio dalla Conferenza Stato-Regioni, pone le basi per consentire alle imprese agricole di cogliere appieno le opportunità offerte dalla riforma della Politica Agricola Comune. Il Piano è stato predisposto con il fattivo contributo delle parti interessate e si caratterizza per alcuni aspetti innovativi, in grado di orientare le scelte degli agricoltori.
In particolare:
- abbandono del sostegno alle polizze monorischio e concentrazione delle risorse pubbliche, comunitarie e nazionali, sulle forme più complete di copertura dei rischi (pluri e multi), mediante rimodulazione delle percentuali massime di intervento;
- maggiori incentivi ai nuovi assicurati;
- differenziazione tra eventi catastrofali, come ad esempio la siccità, da quelli sistemici, come la grandine, per consentire una migliore sostenibilità del sistema ed una maggiore propensione delle imprese assicurative a prendere in carico i rischi;
- possibilità per le imprese agricole di indirizzare la copertura assicurativa verso i rischi che hanno concreta possibilità di verificarsi nei territori di riferimento;
- associazione del rischio “colpo di sole” con quello di “venti sciroccali” e “gelo/brina” con “sbalzi termici”, per garantire una migliore distribuzione territoriale dei rischi stessi;
- ampliamento delle possibilità assicurative per la zootecnia, come ad esempio le riduzioni di produzione di latte bovino a seguito di squilibri termo igrometrici, introdotte a livello sperimentale;
- possibilità per i maidicoltori di assicurare le produzioni contro le fitopatie responsabili delle aflatossine nel mais. Le novità introdotte favoriscono, inoltre, il progressivo allargamento territoriale dello strumento assicurativo alle Regioni del Centro Sud, dove solo un esiguo numero di imprese aderisce alle coperture agevolate dei rischi che, alla luce di ciò che è avvenuto negli ultimi anni, rappresentano l’unico strumento in grado di dare risposte adeguate alle gravi conseguenze delle avversità atmosferiche, che sempre più spesso colpiscono i tali territori.
Allo strumento assicurativo dovranno poi essere affiancati, in maniera complementare, i fondi di mutualizzazione, previsti nella riforma PAC, per consentire alle imprese agricole di governare anche quei rischi a fronte dei quali non è attualmente possibile sottoscrivere polizze agevolate e la cui gestione, nell’ambito della nuova programmazione comunitaria, è affidata proprio a queste misure di intervento, come ad esempio lo strumento per la stabilizzazione dei redditi. Lo sviluppo di un sistema moderno di gestione dei rischi a disposizione delle imprese agricole costituisce uno degli elementi essenziali per garantirne la competitività nei mercati caratterizzati da elevata volatilità ed in continua evoluzione come quelli agricoli, senza trascurarne gli elementi di qualità e territorialità che delineano i punti di forza di molte nostre imprese.

CAMPANIA, DICHIARATO LO STATO DI CALAMITÀ PER AIUTARE GLI AGRICOLTORI COLPITI DA AVVERSITÀ ATMOSFERICHE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

È stata firmata ieri dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, la dichiarazione dello stato di eccezionali avversità atmosferiche relativa alla siccità che nel periodo compreso tra l’1 giugno 2012 e il 10 ottobre 2012 ha colpito i territori agricoli della Regione Campania e nello specifico le province di Salerno, Avellino e Caserta. Gli agricoltori operanti nei territori delimitati potranno accedere alle seguenti provvidenze del Fondo di solidarietà nazionale: contributi in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell'anno in cui si è verificato l'evento calamitoso, esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l’evento. Per accedere agli aiuti previsti, i produttori agricoli devono dimostrare di aver subito danni superiori al 30% della produzione lorda vendibile. Le domande di intervento potranno essere presentate alle autorità indicate dalla stessa Regione entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

IMPRESE, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “LA CHIUSURA DELLE AZIENDE AGRICOLE E’ SEGNALE DI SOFFERENZA, MA ANCHE DI RIORGANIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE”

Fonte: Confagricoltura

L’agricoltura è il settore produttivo che ha il saldo negativo maggiore (-16.791 unità). Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati del Rapporto Unioncamere relativi alla nati-mortalità delle imprese italiane nel 2012. “Che la crisi faccia sentire i suoi effetti e aggravi la situazione è fuori discussione, il dato Unioncamere sulla nascita e sulla chiusura delle aziende agricole lo conferma: è il segno di una sofferenza in cui si trovano ad operare tante imprese agricole che non trovano margini di redditività”, osserva il presidente di Confagricoltura. “Non vorrei però che emergesse dalle analisi sulla crisi l’immagine di un’agricoltura che si arrende. Ci sono imprese agricole strutturate, moderne e competitive che hanno messo in atto, già da tempo, precise strategie per fronteggiare le criticità. Il dato è da leggere, dunque, come segnale di sofferenza ma al tempo stesso di razionalizzazione e riorganizzazione da parte di imprese del settore. Come rivelato dal recente sondaggio che abbiamo svolto con il Censis, infatti, le imprese più evolute hanno adeguato gli impianti e le strutture produttive (75%), ridefinito le politiche di vendita (59%), riorganizzato le procedure di lavoro (57,3%), individuato nuove produzioni e colture (51,7%), ridefinito le funzioni di vertice (30,3%). Solo il 3,7% del campione intervistato non ha apportato alcun cambiamento” “È chiaro allora che la trasformazione delle imprese ha una forte incidenza sul dato che riguarda la chiusura di molte di loro”, conclude Mario Guidi. “Molti ettari che queste chiusure libereranno resteranno ad attività agricole e c’è da interrogarsi sull’ordine di grandezza di questa trasformazione, potendo essa rivelarsi significativa in ottica di crescita e di rafforzamento per le aziende agricole esistenti”.

"Agricoltura", nel numero di gennaio: un'intervista a Lester Brown sul tema della scarsità alimentare nel mondo

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Le nuove iniziative della Regione per alleggerire il carico burocratico che pesa sulle aziende agricole; cosa fare contro il rischio aflatossine. Il dossier del mese è dedicato al comparto bieticolo-saccarifero
Bologna - «Stiamo passando da un’idea di società basata sul surplus economico ed alimentare ad una situazione in cui a dominare è la scarsità di risorse». «Il problema fondamentale è la distribuzione e l’allocazione delle risorse e l’uso perverso che se ne fa». Sono alcuni dei passaggi più significativi di un’intervista all’economista e ambientalista americano Lester Brown, fondatore dell’Earth Policy Institute, pubblicata sul numero 1 (gennaio) del 2013 di “Agricoltura”, il mensile della Regione Emilia-Romagna fresco di stampa.
Nell’intervista, Brown, uno dei più autorevoli esperti al mondo, lancia un forte allarme sulla scarsità alimentare e critica aspramente la miopia dei governi e dei leader politici mondiali, il cui atteggiamento - a suo giudizio - è del tutto inadeguato a fronteggiare la gravità del problema. Ciò che serve, oggi, per salvare il pianeta –   conclude Brown - è una «grande mobilitazione simile a quella messa in atto dal presidente americano Roosevelt», all’indomani dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Il nuovo numero di “Agricoltura” si apre con un’editoriale in cui l’assessore Tiberio Rabboni fa il punto sulle più recenti iniziative della Regione per alleggerire il carico burocratico delle imprese, a partire dalla ormai completa operatività dello sportello “fai da te” per le domande di finanziamento Pac. Nel corso del 2013, ricorda Rabboni, andrà anche a regime il “Registro unico dei controlli” e sarà avviata la procedura del silenzio-assenso per alcuni adempimenti in campo vitivinicolo.
In sommario, tra gli altri servizi di attualità, un articolo che spiega cosa si sta facendo in Emilia-Romagna per ridurre i rischi legati alla presenza delle aflatossine nel mais, oltre al bilancio dell’annata agraria 2012 e un approfondimento sui risultati dell’ultimo censimento agricolo. Per la parte tecnica spazio alla rivoluzione informatica delle mietitrebbie e alla produzione di oli vegetali ad uso energetico. Il dossier del mese è dedicato al comparto bieticolo-saccarifero.
Agricoltura di gennaio 2013, oltre che in versione cartacea, è consultabile online, sia nel formato tradizionale che in quello sfogliabile, all’indirizzo www.ermesagricoltura.it/Informazioni/Agricoltura           

Una selezione pubblica per la nuova gestione dell’ostello di Gorino



FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

Una selezione per l’affidamento in locazione dell’Ostello di Gorino. La Provincia, con l’approvazione della relativa delibera di Giunta, ha stabilito di individuare un nuovo gestore per la struttura ricettiva di proprietà dell’amministrazione.
Prima di essere trasformato in ostello per la gioventù, il fabbricato era sede della scuola materna del centro abitato di Gorino.
Il contratto di locazione alberghiera avrà una durata di nove anni rinnovabili ed un canone di affitto, posto come importo a base della gara, di 6.790 euro all’anno.
Le manifestazioni di interesse vanno presentate entro le 13 del 12 febbraio 2013 e per ulteriori informazioni è a disposizione l’ufficio patrimonio della Provincia (tel. 0532.299408).
Tutto il materiale di gara è scaricabile dal sito www.provincia.fe.it sezione appalti e gare.

SETTIMANA DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE 2013: DATE E TEMA



FONTE: ANBI

Come deliberato dal Consiglio Nazionale ANBI si terrà, dal 18 al 26 maggio, l’edizione 2013 della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, interessa gli enti consorziali di tutta Italia. E’ stato individuato anche il tema: “RISORSE NATURALI: E-NERGIA PER IL TERRITORIO”, volendo ricomprendere prioritariamente l’impegno dei Consorzi di bonifica sia nel campo della tutela e valorizzazione delle risorse acqua e suolo sia in quello per la produzione di energie rinnovabili.

giovedì 24 gennaio 2013

Da sabato 26 gennaio andrà in onda la quindicesima puntata di “Emilia-Romagna Agricoltura”

Emilia - Romagna Agricoltura, puntata 15

Da sabato 26 gennaio andrà in onda la quindicesima puntata di
“Emilia-Romagna Agricoltura”.


L’approfondimento, curato da Tania Droghetti, sarà dedicato all’oro rosso, ovvero il
pomodoro. La puntata sarà ambientata all’interno del Museo del Pomodoro che si
trova nel comune di Collecchio, in provincia di Parma: con un produttore, un
rappresentante dell’Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da
Industria Nord Italia e un trasformatore cercheremo di capire come è andata la
campagna 2012 e che prospettive ci sono per quella del 2013.

Tutti i servizi della trasmissione si possono rivedere sul
  Canale Youtube: “Emilia – Romagna Agricoltura”
La trasmissione è realizzata da Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena e Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia con il contributo del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Emilia - Romagna.

Per contattare la redazione: 0532-299 771, E-mail: eragricoltura@gmail.com

Emilia-Romagna Agricoltura va in onda su una piattaforma di emittenti suddivise in tutte le province emiliano romagnole.
Qui il link al prospetto completo con le giornate e gli orari di programmazione della quindicesima puntata.

Ad Agriturist non piace il Piano Strategico per il Turismo, presentato recentemente dal ministro Gnudi al Consiglio dei Ministri.

FONTE: CONFAGRICOLTURA

AGRITURIST: IL PIANO STRATEGICO PER IL TURISMO E’ GIA’ VECCHIO PRIMA DI NASCERE

La presidente, Vittoria Brancaccio: “Ignorato l’agriturismo e le potenzialità del turismo diffuso. La logica dei poli prioritari è l’esatto contrario di quello che l’Italia deve fare per rilanciare il turismo”.

Ad Agriturist non piace il Piano Strategico per il Turismo, presentato recentemente dal ministro Gnudi al Consiglio dei Ministri.

“Non va bene  - dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist - perché guarda soltanto a pochi grandi progetti e non a come valorizzare l’insieme delle attività e delle risorse turistiche, piccole e grandi, di cui è ricchissimo il nostro Paese. Parlare di poli prioritari e dimenticare il turismo diffuso, di cui l’agriturismo è importante espressione, è l’esatto contrario di quello che serve per rilanciare il turismo italiano”.

A nostro avviso - premette Agriturist - il Piano è una ricerca accademica e non un progetto politico. Tratta astrattamente tutto quello che non va del turismo in Italia, prospettando soluzioni per lo più teoriche, con uno scadenzario temporale del tutto irrealistico.

Ma soprattutto sostiene tesi inaccettabili, come quella secondo cui in Italia esisterebbero 150 poli turistici, solo 40 dei quali con “un potenziale di crescita ancora significativo” e quindi degni di intervento prioritario. In Italia, al contrario, abbiamo un enorme patrimonio di attrattive turistiche diffuse e sconosciute, ad altissimo potenziale di crescita, dalla valorizzazione delle quali può davvero arrivare la ripresa del turismo.

E’ il caso, ad esempio - osserva Agriturist - delle attrattive culturali, paesaggistiche, naturalistiche, enogastronomiche, artigianali, di tradizione contadina, promosse dall’agriturismo, che, pur mai considerato dalla promozione pubblica, riceve tre milioni di ospiti l’anno, il 40% dei quali stranieri. Un risultato straordinario, maturato negli ultimi vent’anni, grazie alle capacità e allo spirito di iniziativa di oltre 21 mila imprenditori agricoli, in ogni parte d’Italia.

Trascinate dall’agriturismo - prosegue la nota di Agriturist - stanno crescendo migliaia di piccole imprese di turismo rurale, e si sta formando nelle campagne una rete di micropoli del turismo esperienziale, ecologico, escursionistico, salutistico, suscettibili di raddoppiare in pochi anni, se opportunamente promossi, ricettività e ospiti. Tutto questo il Piano lo ignora, puntando piuttosto sulla creazione di una “nuova Costa Smeralda”.

Il Piano - conclude Agriturist - è “vecchio”, pensa solo ad turismo “in grande” fuori dal tempo; le piccole strutture ricettive (che pure rappresentano la maggior parte della ricettività italiana) sono considerate un punto di debolezza, in quanto non idonee per i grandi tour operator; poi si contraddice “ammettendo” che le prenotazioni effettuate tramite internet, senza intermediari, sono in enorme aumento… Il successo dell’agriturismo, fatto di tanti “piccoli” che solo in quanto tali offrono una apprezzatissima e poco costosa accoglienza “di charme”, dimostra che un Piano ben fatto dovrebbe sostenere la “meta Italia” nel suo complesso.

COLDIRETTI: MARINI GUIDERA’ COLDIRETTI PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI. CONFERMATO TONELLO ALLA VICE PRESIDENZA

FONTE: COLDIRETTI

Gulinelli: “La vice presidenza nazionale di Tonello elemento importante per rendere attivo e vitale il progetto Coldiretti anche nel nostro territorio”.

Sergio Marini è stato confermato per il secondo mandato alla guida della Coldiretti per altri quattro anni dall’Assemblea elettiva cui hanno preso parte i presidenti regionali e provinciali ed i rappresentanti dei movimenti, che lo ha eletto all’unanimità, con scrutinio segreto.
Nato a Terni il 27 luglio 1964 è laureato in Scienze Agrarie presso l’Università di Perugia. Vicepresidente nazionale è stato eletto il ferrarese Mauro Tonello, nato a Codigoro (Ferrara) il 9 aprile 1960, recentemente confermato Presidente della Federazione Regionale dell’Emilia Romagna e per vent’anni alla guida anche di Coldiretti Ferrara.
Il presidente della federazione ferrarese, Sergio Gulinelli, che ha preso parte all’assemblea, ritiene “importante e significativa la conferma di Tonello alla vice presidenza nazionale. Da un lato è la conferma e la fiducia ad una persona che ha datomoltissimo all’organizzazione, contribuendo in modo determinante a costruire la Coldiretti che conosciamo oggi, e dall’altro l’opportunità di un collegamento diretto tra il nostro territorio, la nostra provincia, ed il livello nazionale, e dunque con tutti gli elementi per poter compiere anche qui i passaggi necessari a far decollare il progetto di Coldiretti a beneficio delle nostre imprese e dell’economia complessiva. A Marini, Tonello ed a tutta la nuova dirigenza nazionale i migliori auspici per l’impegnativo lavoro che li attende, certi che sapranno fare il massimo per il settore agricolo ed il Paese”.
Fanno parte della nuova Giunta esecutiva Gabriele Calliari, nato a Romeno (Trento) il 2 gennaio 1959, Presidente della Federazione Regionale del Trentino Alto Adige, Tulio Marcelli, nato a Firenze il 14 settembre 1972, Presidente della Federazione Regionaledella Toscana, Gennarino Masiello, nato a Benevento il 1 luglio 1972, Presidente della Federazione Regionale della Campania, Pietro Santo Molinaro, nato a Marano Marchesato (Cosenza) il 1° novembre 1958, Presidente della Federazione Regionale della Calabria, Roberto Moncalvo, nato a Chivasso (Torino) l’8 agosto 1980, Presidente della Federazione Regionale del Piemonte, Ettore Prandini, nato a Leno (Brescia) il 27 luglio 1972, Presidente della Federazione Regionale della Lombardia e Piergiorgio Quarto, nato a Carbonara di Bari il 7 gennaio 1970, Presidente della Federazione
Regionale della Basilicata.

Nella foto: Mauro Tonello e Sergio Marini in occasione della Assemblea provinciale di Coldiretti Ferrara a novembre 2012.